Negli ultimi anni la ricerca scientifica si è dedicata allo studio dei fichi d’India per tentare di dimostrare in modo sperimentale le sue proprietà e i benefici.
La tradizione popolare ha da sempre attribuito ai fichi d’India proprietà terapeutiche. Gli ultimi studi condotti su questo frutto paiono proprio confermarne le sue proprietà benefiche. 1) Grazie al buon contenuto di fibre solubili e non, aiutano a dimagrire. Le fibre sono utili per favorire il transito degli alimenti nel tratto intestinale. Rigenerano la flora intestinale e sono utili nella prevenzione delle emorroidi. 2) I fichi d’India hanno proprietà dissetanti ed un buon potere energetico. Queste caratteristiche lo rendono un frutto particolarmente indicato per l’inizio della stagione autunnale. Tra le proprietà più importanti dei fichi d’India vi è quella depurativa. Questa è in grado di favorire l’espulsione dei calcoli renali e l’eliminazione dei liquidi. 3) Dagli ultimi studi condotti sui fichi d’India pare che questi riescano a combattere i parassiti dell’intestino. 4) Grazie alla buona quantità di minerali come il ferro, il fosforo ed il calcio, il fico d’India viene utilizzato come coadiuvante nella cura dell’osteoporosi. 5) Nella medicina popolare messicana, polpa e succo vengono impiegati per il trattamento delle ferite della pelle. Sono anche impiegati per eliminare il gonfiore addominale e le infezioni delle vie urinarie. 6) Le mucillagini, la pectina e lo xilosio, 2 particolari tipi di fibra alimentare presenti nei fichi d’India, pare riescano ad abbassare i livelli di zucchero nel sangue. Questo alimento può quindi essere d’aiuto alle persone diabetiche per evitare picchi glicemici. 7)Un’altra proprietà della fibra alimentare è quella di abbassare i livelli di colesterolonel sangue. Uno studio ha dimostrato che il consumo di 250 gr al giorno per 8settimane di fichi d’India è efficace per la riduzione del colesterolo. 8) Un’altro studio ha dimostrato che questo frutto può avere effetti benefici sulla salute del fegato. Grazie agli antiossidanti i fichi d’india riescono a proteggere il fegato dai danni causati dalle sostanze tossiche.Tali effetti protettivi si possono ottenere con un infuso di fiori. Questi contengono flavonoidi protettivi del fegato come la rutina, la quercetina ed il kaempferol. 9) Proteggono la mucosa gastrica grazie alla presenza di mucillagine. Studi scientifici hanno dimostrato che questa sostanza è in grado di accelerare la rigenerazione della mucosa gastrica. 10) Uno sciroppo a base di fichi d’india viene utilizzato come rimedio contro la tosse. Questa proprietà è da ricondursi all’attività dei flavonoidi. 11) I fiori della pianta hanno proprietà antispasmodiche. Possono venire utilizzati per la preparazione di tisane per lenire i crampi addominali. 12) Alcuni studi sostengono che i flavonoidi presenti nei frutti hanno effetti utili a rinforzare la memoria ed a proteggere il cervello. Utili quindi per la prevenzione di malattie degenerative come l’Alzheimer. 13) i fiori e frutti sono leggermente astringenti e possono venire impiegati per arginare la diarrea CONTROINDICAZIONI È sconsigliato consumare fichi d’india a chi soffre di diverticoli, i piccoli semini di cui sono composti questi frutti, infatti, potrebbero andare a depositarsi nelle anse intestinali creando infiammazione e aggravando eventuali sintomi giù presenti. Meglio sempre inoltre non eccedere nel consumo di questi frutti per non avere effetti collaterali indesiderati di tipo gastrointestinale.
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Nonostante il loro alto contenuto di carboidrati, le pere hanno un basso indice glicemico (33-42), valore che riflette la capacità e la velocità di un alimento (contenente 50 g di carboidrati) di aumentare la glicemia.
Per questo motivo possono essere inserite senza alcun problema, anche nell’alimentazione di soggetti diabetici. Le pere sono ricche sia di fibre solubili che insolubili. Entrambe fondamentali nella nostra alimentazione in quanto accelerano il transito intestinale; prevengono la stitichezza; aumentano il senso di sazietà; riducono l’assorbimento di zuccheri semplici e grassi, in particolare il colesterolo e migliorano il controllo glicemico. Il consumo di una sola pera ci permette di assumere ben 1/5 del nostro fabbisogno giornaliero di fibre, che corrisponde a 25-30 g, ma circa la metà sono contenute nella pelle, per questo motivo è sconsigliabile sbucciare le pere, eliminereste una straordinaria quantità di elementi. Un esempio di fibra solubile particolarmente abbondante nelle pere è la pectina, utile nel migliorare la digestione, abbassare i livelli di colesterolo nel sangue e ridurre la glicemia. E se non bastasse, l’università Friedrich-Schiller di Jena (Germania) ha pubblicato recentemente uno studio che dimostrerebbe come le fibre siano utili anche nella prevenzione dei tumori! La pelle delle pere non contiene “solo” fibre ma anche molecole ad azione antiossidante, i flavonoidi. Aiutano la perdita di peso: contenendo un’elevata quantità di fibre le pere sono utili a promuovere lo sviluppo del senso di sazietà. Uno studio del 2003 pubblicato sulla rivista Nutrition ha anche dimostrato che le pere favoriscono maggiormente la perdita di peso rispetto all’azione dell’avena. Inoltre, il consumo quotidiano di questa frutta potrebbe anche favorire la riduzione del peso grazie alla stimolazione della crescita di batteri benefici nel sistema digestivo. Aiutano il controllo della glicemia: grazie alla presenza dei flavonoidi, il consumo di pere è associato a una migliore sensibilità all’insulina e quindi alla prevenzione del diabete di tipo 2. CONTORINDICAZIONI Le pere fanno parte di quel gruppo di alimenti ricchi di FODMAP, carboidrati a catena corta, presenti ad esempio anche nell’anguria e che alcune persone non sono in grado di digerire causando gonfiore, produzione di gas, crampi allo stomaco, diarrea o costipazione! A questi individui e a chi è affetto da Sindrome dell’Intestino Irritabile (SII) è consigliato non consumare questo frutto. INGREDIENTI 300 gr di farina 00 o integrale 100 g di zucchero di canna 1 bustina di lievito per dolci 250 ml di latte di soia non zuccherato 100 ml di olio di mais 400 g di pere abate o kaiser 250 g di cioccolato fondente PREPARAZIONE 1) In un’ampia terrina mettete la farina e il lievito dopo averli accuratamente setacciati.
2) Unite lo zucchero e mescolate per amalgamare bene tutti gli ingredienti. 3) Tritate finemente il cioccolato e unitelo al resto degli ingredienti. 4) In un’altra ciotola mettete le pere dopo averle lavate, pelate e tagliate a spicchi non troppo sottili. Unite alle farine il latte di soia e l’olio di mais. Cominciate a mescolare tutti gli ingredienti e quando avrete ottenuto un impasto omogeneo aggiungete le pere. 5) Ungete la tortiera e versatevi dentro l’impasto. Infornate la torta a 180° per 40 minuti circa. Lasciate raffreddare la vostra torta pere e cioccolato vegan prima di tagliare le porzioni e servirle. I cavolfiori sono una verdura tipica della stagione fredda. È opportuno approfittare delle sue caratteristiche nutritive e consumarla un paio di volte la settimana per tutto l’inverno. Grazie al limitato contenuto calorico e all’elevato potere saziante, i cavolfiori sono perfetti anche per chi segue una dieta dimagrante.
I cavolfiori, si sa, durante la cottura emanano un odore non particolarmente gradevole; c’è, però un modo di neutralizzarlo: mettere sul coperchio un pezzo di pane raffermo bagnato nell’aceto. I cavolfiori crudi e non lavati si possono conservare in frigorifero fino a dieci giorni, ma una volta cotti si possono tenere al massimo 2 giorni; ricordare però che più li si conserva, più il loro caratteristico odore aumenta. 1) La ricerca scientifica ha dimostrato che il sulforafano presente in questo ortaggio ha proprietà in grado di proteggere la pelle dai danni provocati dai raggi ultravioletti. La protezione di questa sostanza è attiva anche contro le infiammazioni ed il tumore alla pelle. 2) Contiene sulforafano, un composto dello zolfo che è in grado di uccidere le cellule tumorali e di rallentare quindi lo sviluppo della malattia. Alcuni studi hanno evidenziato come la combinazione di cavolfiore e curcumina, una sostanza presente nella curcuma, può essere d’aiuto nelle prevenzione e nella cura del tumore alla prostata. 3) Il buon contenuto di fibra alimentare ha un’azione purificatrice e favorisce il processo digestivo. La presenza diglucorafanina e di sulforafano protegge lo stomaco dalla formazione del batterio dell’ Helicobacter pylori. 4) Il buon contenuto di composti antiossidanti, tra i quali la vitamina C, rinforza l’organismo contro le infezioni. Rende quindi il meccanismo immunitario più reattivo contro gli attacchi degli agenti patogeni. 5) Recenti studi hanno dimostrato che gli estratti di cavolfiore hanno proprietà antinfiammatorie utili a contrastare i sintomi della colite. 6) Come tutte le altre verdure appartenenti alla famiglia delle Brassicacee, anche il cavolfiore ha un alto contenuto di composti antiossidanti. Questi hanno effetti benefici sulla salute umana. Oltre a stimolare gli enzimi che combattono i tumori, sono anche in grado di contrastare i nocivi effetti dei radicali liberi. 7) La vitamina C, il beta-carotene e gli altri composti antiossidanti sono efficaci nel ridurre il rischio di insorgenza della degenerazione maculare, una patologia degli occhi tipica dell’età avanzata. Oltre a questo, il sulforafano ha la proprietà di proteggere la retina dallo stress ossidativo e previene la cataratta. 8) Grazie alle sue proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie, il suo consumo apporta benefici al cuore ed al sistema cardiovascolare. Per esempio una delle cause dell’arteriosclerosi è l’infiammazione cronica dei vasi sanguigni. Diminuendo questa infiammazione, grazie al cavolfiore, si può ripristinare la giusta funzionalità dei vasi sanguigni. 9) Il cavolfiore contiene folato, una sostanza in grado di favorire il corretto sviluppodel sistema neurale del bambino. Anche il suo succo ha proprietà utili per apportare benefici alla salute. Si utilizza per trattare l’anemia, il diabete, l’affaticamento, la depressione, la gastrite e il nervosismo. Controindicazioni Uno degli effetti dell’assunzione del cavolfiore può essere la produzione di gas intestinali con conseguente gonfiore addominale. Questo vegetale ha inoltre un buon contenuto di vitamina K che l’organismo utilizza per la coagulazione del sangue. Nel caso si assumessero farmaci anticoagulanti, il cavolfiore potrebbe interferire negativamente con quest’ultimi. Per questo motivo, in caso di dubbi, è sempre d’obbligo consultare un medico. 1) Mangiare regolarmente noci aiuta a prevenire malattie cardiovascolari come l’infarto. Contengono dei grassi capaci di ridurre la colesterolemia con conseguente vantaggio per la salute del cuore perché evitano la formazione delle placche aterosclerotiche, prevenenedo quindi l’aterosclerosi. Quest’ultima azione viene potenziata dall’arginina e dalla vitamina E.
2) Sono antitumorali, questa proprietà della noce è data dalla presenza di antiossidanti e acidi grassi Omega 3. Quest’azione si verificherebbe soprattutto nei confronti del tumore al seno e alla prostata. 3) Sono energetiche e migliorano le prestazioni fisiche Grazie all’elevato potere energetico e alla presenza di proteine, magnesio e arginina, le noci sono l’ideale per recuperare energie in periodi particolarmente impegnativi e per chi pratica sport. 4) Le noci contrastano l’ipertensione arteriosa Questa proprietà delle noci si deve agli acidi grassi polinsaturi, in particolare all’acido alfa-linoleico, all’arginina che potenzia l’elasticità dei vasi sanguigni e al magnesio, che regolarizza i valori pressori. 5) Prevengono i picchi glicemici Nelle noci sono presenti molecole capaci di stabilizzare la glicemia. Sono quindi un alimento adatto in caso di sbalzi glicemici. 6) Le noci migliorano l’umore Un consumo regolare di noci riesce a migliorare l’umore, grazie alla presenza degli Omega 3, magnesio e triptofano. Secondo un recentissimo studio effettuato dalla “University of New Mexico“, a beneficiare di questo effetto sarebbero soprattutto in soggetti giovani di sesso maschile. Secondo gli studiosi quest’effetto sarebbe ascrivibile anche alla vitamina E e alla melatonina. INGREDIENTI 560 g Zucchine (4 zucchine) 100 g Mollica di pane 50 g Cipollotti rossi 85 g Pomodori secchi sott'olio 100 g Parmigiano Reggiano grattugiato Timo q.b Olio EVO q.b. Sale fino q.b. Pepe nero q.b. PREPARAZIONE 1) Per prima cosa lavate le zucchine e spuntate le estremità. Tagliate le zucchine a metà per il lungo e svuotatele della polpa usando un coltello oppure un levatorsolo; lasciate uno spessore di pochi millimetri facendo attenzione a non romperle.
2) Tritate grossolanamente la polpa delle zucchine con un coltello, poi pulite il cipollotto e tagliatelo a rondelle sottili. Scaldate l’olio in una padella antiaderente, aggiungete il cipollotto e lasciatelo stufare a fuoco dolce per 5 minuti. 3) Quando il cipollotto sarà imbiondito, aggiungete la polpa delle zucchine tritata, salate e pepate a piacere e cuocete per circa 10 minuti sempre a fuoco dolce. Mentre le zucchine stanno cuocendo, tagliate la mollica del pane a cubetti, versatela in un mixer e tritatela. 4) Trasferite la mollica del pane tritata in una ciotola; quando la polpa delle zucchine ha finito di cuocere, fatela intiepidire leggermente. Dopodiché versatela nello stesso mixer e frullate. Unite la polpa frullata alla mollica di pane, 5) Sgocciolate dal loro olio di conservazione i pomodori secchi, tagliateli a dadini e aggiungeteli nella ciotola insieme al formaggio grattugiato e alle foglioline di timo ; mescolate bene con un cucchiaio fino a che il composto non sarà uniforme. 6) A questo punto usate un cucchiaio per riempire con il composto le zucchine che avevate svuotato in precedenza, cercando di compattare bene il ripieno. Disponete le zucchine ripiene su una leccarda foderata con carta forno e cuocete in forno statico preriscaldato a 200° per circa 25 minuti, fino a che non saranno ben dorate in superficie. Il frutto del melograno, o melagrana, è tipico della stagione autunnale e matura a partire dal mese di ottobre.
Il nome "melograno" deriva dal latino malum ("mela") e granatum ("con semi”). La melagrana è un frutto poco calorico, un frutto di melograno contiene soltanto 75 calorie e 100 grammi di melagrana contengono circa 65 calorie. Il frutto del melograno è tra i più ricchi di antiossidanti. In particolare è una fonte di flavonoidi che aiutano il nostro organismo a mantenersi in salute e a prevenire l’invecchiamento precoce. Si tratta inoltre di una fonte di vitamina, soprattutto di vitamina A, vitamina C, vitamina E e vitamine del gruppo B. In autunno il suo contenuto di preziose vitamine ci aiuta a prevenire i malanni di stagione e a rafforzare l’organismo.La melagrana contiene anche sali minerali importanti come il manganese, il potassio, lo zinco, il rame e il fosforo. La sua ricchezza d’acqua e il suo contenuto di potassio lo rendono un alimento utile per depurare l’organismo e per stimolare la diuresi. Inoltre la melagrana è benefica per il sistema immunitario, ci aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e ad abbassare la pressione sanguigna soprattutto quando il suo innalzamento è dovuto a cause alimentari. Protegge il cuore: il suo succo può agire come anticoagulante riducendo il rischio di arteriosclerosi. Esso svolge anche un’azione di prevenzione nelle malattie cardiovascolari. Il consumo regolare di succo di melograna aiuta anche a ridurre il colesterolo LDL, e aumentare il colesterolo HDL, migliorando ulteriormente la salute del cuore. Il succo di melograna aiuta a combattere emorroidi, nausea e parassiti intestinali (tra i quali anche il “famoso” verme solitario). È inoltre possibile utilizzare succo di melograna come lassativo. I bambini o le persone adulte che non hanno appetito possono trovare giovamento dal succo di melograna: esso infatti svolge un’azione stimolante dell’appetito. L’elevata quantità di ferro presente nel melograna aumenta i livelli di emoglobina nel sangue e aiuta a ridurre l’anemia. Recenti studi hanno dimostrato che bere un bicchiere di succo di melograna tutti i giorni aiuta a prevenire l’insorgere dell’alzheimer. Questo effetto sarebbe dovuto all’alto potere antinfiammatorio e antiossidante del frutto. ATTENZIONE: Il consumo eccessivo di questo frutto (in particolare dei principi attivi ricavati dalla corteccia) può provocare una intossicazione. Gli effetti collaterali in questi casi sono: vertigini, cefalea, sonnolenza e difficoltà respiratoria. In caso si stiano assumento farmaci anticoagulanti è consigliabile consultare il medico prima di assumerla. |
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Aprile 2018
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